Non solo PNL: nel gioco come nella seduzione

Le tecniche Pnl stanno riscontrando un notevole successo nei più diversi ambiti. Come saprete La
programmazione neuro linguistica (NLP in inglese) come da definizione è:

“una tecnica che postula la possibilità di influire sugli schemi comportamentali di un soggetto tramite la manipolazione di processi neurologici attuata tramite l´uso del linguaggio. La sua validità scientifica è tutt´ora in discussione”. (fonte Wikipedia).

Senza entrare troppo nel dettaglio sarebbe utile ad aiutare le persone a migliorare la propria vita tramite la riorganizzazione degli schemi comportamentali imparati tramite le esperienze di vita (che ci hanno programmato). Intervenendo su questi software installati con altri modelli comportamentali, possiamo acquisire dei modelli molto più efficaci. Il fatto che da molti critici sia ritenuta una pseudo-scienza, non vanifica in realtà la sua portata. La questione infatti non è se abbia fondamento scientifico o meno, ma piuttosto se siano utili ed efficaci. Le tecniche di pnl, si sono diffuse ulteriormente anche grazie a diversi guru della seduzione. Senza entrare nel merito se questi personaggi siano effettivamente degli esperti PUA (pick up artist, artisti del rimorchio), è indubbio di come anche in una tematica così difficile come la seduzione, le tecniche pnl abbiamo ottenuto un notevole successo. Tanto per citarne alcuni, il caso di The Game, in italiano il Gioco di Richard Strauss (in arte Style), è stato il libro di maggior successo che si basa principalmente nell´istallazione di routine o percorsi nella mente del soggetto di chiara ispirazione pnl. Ultimamente il britannico Richard LaRuina in arte Gambler fa chiaro riferimento a queste tecniche. Se parlate inglese questo video su youtube è interessante.

Ora il soprannome the gambler, il giocatore (d´azzardo s´intende) non crediamo sia del tutto casuale. L´idea di Laruina evidentemente parte dall´assunto che come nel gioco ci siano determinate regole e strategie da seguire. Una volta imparate (installate) il cervello agisce di conseguenza liberando per così dire risorse da destinarsi ad altre “attività” cognitive, come ad esempio bluffare o essere come in una partita a scacchi, diverse mosse avanti rispetto all´avversario. Del resto, forse considerando la percentuale di azzardo, di esporsi al rischio, forse la considera più come una partita a poker, piuttosto che a scacchi. Siamo sicuri che presto qualche campione di tornei di poker o di BlackJack (magari qualche celebrità) ci rivelerà di come ha scalato la vetta divenendo un campione, tramite l´applicazione della pnl. Lo stesso Stu Ungar utilizzava le sue grandi doti mnemoniche per poter sapere esattamente che carte fossero rimaste nel sabot di 6 mazzi al casinò. Ecco forse da dove deriva il nome di Laruina, the gambler, da gabling (gioco d´azzardo in inglese).